Dopo la quiete ed il riposo invernale arriva la primavera: stagione in cui non solo spuntano i germogli e fioriscono le piante ma anche le persone respirano una nuova energia.
La primavera infatti è considerata la stagione della rinascita ed è adatta per rimettersi sia psicologicamente che fisicamente.
Durante questa stagione le giornate si fanno più lunghe, il tempo migliora, la natura si risveglia ma tutto ciò che sembra favorire il buon umore può apportare anche degli effetti collaterali.
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Parliamo del cosiddetto “mal di primavera” che si manifesta con segnali come stanchezza e debolezza , a cui si aggiungono spesso cattivo umore, ansia, irrequietezza, insonnia e mancanza di concentrazione.
INSUFFICIENZA VENOSA
Uno dei problemi più diffusi legati alla stagione calda è quello dell’insufficienza venosa, ovvero l’insufficiente ritorno di sangue al cuore.
Il tono delle vene, la resistenza dei vasi capillari e l’infiammazione dovuta al ristagno del sangue hanno un ruolo importante nell’ingravescenza di tale fenomeno silente. Esso è silenzioso per molto tempo, fin quando non si evidenziano sulle gambe capillari rotti, edemi, varici, vene varicose.
In Italia, ad esempio, si stima che il 30% della popolazione femminile ed il 15% di quella maschile sia affetto da insufficienza venosa di entità variabile.
Un organo o un tessuto per mantenersi sano, integro e poter compiere le sue funzioni deve ricevere un nutrimento adeguato per ricavare energia e soprattutto deve essere in grado di smaltire le scorie.
Nel caso delle gambe la situazione è molto più complicata. La stazione eretta ha creato condizioni idrodinamiche molto diverse da quelle dei quadrupedi in cui tutto il peso del corpo è uniformemente distribuito su quattro zampe.
La sensazione di facile stanchezza delle gambe che si presenta tutte le volte che si devono compiere sforzi, come camminare troppo velocemente portando un peso, salire molte rampe di scale, giocare a tennis o fare semplicemente del footing, non dipende certo, come credono tutti, dallo scarso allenamento.
Le gambe diventano stanche perché la loro muscolatura non riceve la quantità di sangue adeguata e quindi l’ossigeno necessario per poter svolgere appieno il lavoro richiesto. Tutto si risolve mettendo le gambe in alto…ma ciò non coincide strutturalmente con il nostro corpo.
Il sangue tende, per forza di gravità, a scendere verso il basso. È solo il tono delle vene e la spinta che proviene dalla muscolatura del polpaccio e dalla pianta del piede, aiutata dalle inspirazioni toraciche, a fare in modo che il sangue ritorni in alto, verso il cuore.
Le valvole semilunari presenti all’interno delle vene servono proprio per aiutare il ritorno del sangue venoso. Quando però il sangue non riesce a risalire e si accumula all’interno del vaso venoso, sottoposta a tensione eccessiva, la parete venosa diventa sempre meno resistente e tende a dilatarsi, perdendo la propria normale capacità di contenimento nei confronti del sangue: si verifica cioè la progressiva perdita del “tono venoso”, che è alla base dei disturbi della fisiologica funzionalità del microcircolo.
Si intende per microcircolo la fitta rete periferica costituita dai piccoli vasi posti tra sistema arterioso (porta sostanze nutritive ai distretti corporei) e venoso (porta le sostanze di scarto a polmoni e cuore).
Quali sono i segnali che indicano un disturbo della fisiologica funzionalità del microcircolo?
- Gambe pesanti e indolenzite specialmente alla sera e dopo una prolungata permanenza in piedi;
- Vene che “affiorano” formando rilievi visibili sulla gamba;
- Gonfiore localizzato al di sotto delle caviglie. Le gambe sono più tese e rigide del solito, come se fossero “di sughero”;
- Formicolii, prurito e crampi muscolari al polpaccio, con improvvise sensazioni di calore soprattutto di notte.
Tutti i disturbi della fisiologica funzionalità del microcircolo sono più intensi al termine di una giornata nella quale si è rimasti in piedi molto a lungo (amplificato nelle donne che indossano tacchi), durante i giorni che precedono il ciclo mestruale e sicuramente durante l’estate, specie nelle giornate particolarmente afose.
Nella stagione calda i disturbi della circolazione diventano più fastidiosi perché il caldo tende a provocare dilatazione delle vene: la risalita del sangue è più difficoltosa (è più facile risalire un canale di diametro uniforme che uno che presenta dilatazioni) e si fa più difficile il lavoro delle valvole che impediscono il reflusso del sangue verso il basso.
Cosa si può fare per prevenire insofferenze delle gambe, soprattutto in estate?
Fare prevenzione!
Nutrire le nostre gambe grazie all’integratore naturale a base di Astaxantina: un pigmento liposolubile efficace nel miglioramento dell’endotelio dei nostri vasi sanguigni, in grado di posizionarsi nel endotelio rinforzando la stabilità di esso.
In condizioni fisiologiche normali l’organismo produce radicali liberi, che grazie agli antiossidanti vengono neutralizzati; in condizioni di stress, i radicali liberi triplicano e possono danneggiare la funzione e la struttura dei vari attori del nostro organismo.
L’assunzione regolare di antiossidanti fa sì che tali radicali liberi siano monitorati, facendo sì che condizioni di semplice reflusso venoso non sfocino in patologie venose.
L’Astaxantina per la sua composizione riesce ad avere un’azione altamente antiossidante ed antinfiammatoria, in quanto agisce localmente in condizioni di stress.
Nella preparazione all’estate è importante non solo rimettersi in forma per la prova costume ma anche ricordarsi di fare prevenzione per la salute e la corretta funzionalità del nostro microcircolo venoso.
Inoltre, da studi preliminari emergerebbe che l’Astaxantina riduce le concentrazioni di marcatori muscolari di danno ossidativo in seguito ad allenamento intenso: molto sforzo, molto stress a livello delle cellule muscolari, molta produzione di radicali liberi. Questa attività risulterebbe preziosa nel ridurre il rischio di infortuni muscolo-tendinei e nel facilitare il recupero post-allenamento.
L’astaxantina è una provitamina A; la sua integrazione non è soggetta a raccomandazioni particolarmente vincolanti, ma a grandi linee se ne consiglia l’assunzione per via orale tra i 2 e gli 8mg/die.
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