L’obesità infantile è oggi una delle grandi emergenze sanitarie dei Paesi ad alto sviluppo e l’Italia detiene, purtroppo, il primato europeo di bambini ed adolescenti con eccesso di peso. Questa è una conseguenza del tipo di società in cui vivono le generazioni odierne: civiltà avanzate dal punto di vista tecnologico, ma che non valorizzano alcuni aspetti fisici e psichici del singolo individuo.
I danni dell’obesità infantile hanno alla lunga portato a definirla addirittura come l’epidemia del terzo millennio.
L’obesità tra bambini e ragazzi è un fenomeno che si rileva non soltanto in Italia e nei Paesi europei, ma anche nel resto del mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima siano oltre 340 milioni i bambini e gli adolescenti di 5-19 anni in eccesso di peso.
Nel biennio 2017-2018, In Italia si stimano circa 2 milioni e 130 mila bambini e adolescenti in eccesso di peso, pari al 25,2% della popolazione di 3-17 anni (28,5% nel 2010-2011). Emergono forti differenze di genere con una più ampia diffusione tra i maschi (27,8% contro 22,4%).
L’eccesso di peso tra i minori aumenta significativamente passando da Nord a Sud (18,8% Nord-ovest, 22,5% Nord-est, 24,2% Centro, 29,9% Isole e 32,7% Sud). Le percentuali sono particolarmente elevate in Campania (35,4%), Calabria (33,8%), Sicilia (32,5%) e Molise (31,8%).
Nel 2017-2018 sono circa 5 milioni 30 mila i ragazzi di 3-17 anni che praticano nel tempo libero uno o più sport (59,4% della popolazione di riferimento). Il 52,5% lo fa con continuità e il 6,9% saltuariamente.
Nel periodo 2016-2017, il 74,2% dei bambini e degli adolescenti consuma frutta e/o verdura ogni giorno, ma solo il 12,6% arriva a consumarne 4 o più porzioni (11,4% nel 2010-2011).
Anche con riferimento alle abitudini alimentari appare evidente l’influenza delle caratteristiche socioculturali dell’ambiente familiare: più elevato è il titolo di studio conseguito dai genitori più accurato è l’aspetto nutrizionale dei bambini in termini sia di consumo quotidiano di frutta e verdura e sia di adeguatezza nelle quantità consumate giornalmente.
Numeri che ci fanno riflettere su quanto il bambino sia costantemente esposto a gravi rischi per la salute, favorita anche dalla larga diffusione di cibo spazzatura a basso costo.
È un dato da non sottovalutare perché è sempre più difficile che il bambino preferisca mangiare come spuntino la torta della nonna e passi il suo tempo libero a giocare per le strade o in giardino; è sempre più diffuso, invece, che passino il loro tempo davanti ai videogames a mangiare junk food.
L’eccesso di peso, infatti, determina nel bambino e nell’adolescente una serie di problemi sia fisici sia psicologici destinati ad accompagnarlo, aggravandosi, anche nell’età adulta. Ulteriormente, le possibilità di risoluzione e recupero di una situazione di obesità sono basse: il 70-80% degli adolescenti obesi è oggi destinato a diventare un adulto obeso.
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Come riconoscere il problema dell’obesità e prevenire I rischi?
Come ben sappiamo, una dieta adeguata e bilanciata fornisce all’organismo uno stato di buona salute, in quanto è in grado di apportare tutti i nutrienti essenziali. In particolare, nella fase di allattamento e accrescimento, l’energia ricavata dagli alimenti viene spesa non solo per il funzionamento dei vari distretti corporei ma anche per i processi dello sviluppo corporeo quindi bisogna produrre più energia.
Ciò non vuol dire che il bambino può mangiare in grandi quantità e senza controllo ma deve sempre seguire un regime alimentare equilibrato senza essere sottoposto a restrizioni.
Un bambino che mangia sempre pasta al sugo, carne in padella e patatine fritte va in restrizione perché non riceve tutti i nutrienti che dovrebbe assumere per la sua crescita. Inoltre, dovrebbe mangiare una quantità equilibrata di alimenti che apportino tutti i nutrienti necessari alla crescita. Ad esempio: un bambino magro ed un bambino grasso possono essere entrambi in carenza di nutrienti in quanto, non seguendo una corretta alimentazione, non assumono i nutrienti essenziali.
Quali sono I bambini con rischio maggiore?
Se esistono regole da seguire per proteggere i bambini dai danni dell’obesità infantile, altri sono naturalmente esposti e, di conseguenza, più a rischio:
- I bambini che non sono stati allattati con latte materno.
- I bambini di basso peso alla nascita.
- I bambini che tendono ad incrementare prima dei 5-6 anni il IMC (Indice di massa corporea, un parametro che mette in relazione la massa corporea e l’altezza del soggetto).

Il pediatra di famiglia potrà riscontrare precocemente l’eventuale tendenza di un bambino ad accumulare peso in eccesso e agire tempestivamente attivando, se necessario, altre figure professionali.
E i genitori cosa devono fare in questi casi?
Bisogna valutare nel proprio figlio non solo il rapporto che ha con il cibo, ma anche la sua sfera sociale, tra cui:
- Come il bambino vive il suo aspetto fisico.
- Se evita il confronto, la competizione, la critica.
- La tendenza ad obbedire piuttosto che a ribellarsi e trasgredire.
- Il numero di attività svolte più per compiacere gli adulti che per soddisfare un proprio reale desiderio.
- La qualità dell’inserimento e delle relazioni interpersonali coi coetanei.
- Eventi emotivamente significativi (lutti, separazioni, traslochi, malattie gravi).
La dieta nell’obesità infantile
Dopo aver approfondito i danni e i rischi di una questione molto complessa e delicata, a fare la differenza sono le regole che ogni giorni si applicano a tavola, e non solo. Esistono poche e sane abitudini alimentari per far seguire una dieta ai bambini in sovrappeso, ad esempio:
- La prima colazione è il momento più importante della giornata.
- Consumare il maggior numero di pasti possibile in famiglia.
- Utilizzare piatti di piccole dimensioni e porzioni moderate.
- Evitare di utilizzare il cibo come premio o castigo.
- Non proibire gli alimenti.
- Non sostituire all’acqua le bevande dolcificate.
- Evitare l’uso dei succhi di frutta come sostituti della frutta.
- Incrementare l’uso di frutta, verdura, ortaggi e legumi nell’alimentazione abituale della famiglia.

Inoltre, è fondamentale assumere cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura e tre volte alla settimana i legumi. Questo è reso difficile, soprattutto per le mamme perché sappiamo bene che i figli non accettano di mangiare con piacere determinati alimenti.
Un piccolo trucco da utilizzare a tavola: cerca di fare dei piatti piccoli, riempirli con alimenti colorati e disporli anche in modo divertente. Mangiare insieme è fondamentale: il pasto è sempre un momento di condivisione e stare con la propria famiglia accresce il suo senso di aggregazione.
L’ultimo ostacolo è convincere i bambini a mangiare frutta e verdura, capisaldi di un’alimentazione corretta. Non basta decantarne i benefici ma occorre innanzitutto dare il buon esempio: se i genitori per primi ne consumano una grande quantità, se tali alimenti sono proposti tutti i giorni a tavola, magari in modo visivamente piacevole e cambiando la forma di presentazione, il tipo di cottura o gli abbinamenti, i figli saranno incuriositi e motivati ad assaggiarne.
I consigli degli esperti sull’alimentazione
Oltre al regime alimentare da seguire, tra i rimedi all’obesità infantile c’è anche l’incremento dell’attività fisica quotidiana. Ecco tre semplici consigli da seguire:
- Limitare l’uso del computer e dei videogames.
- Incrementare l’abitudine a camminare insieme per raggiungere scuola, palestra, chiesa, ecc. invece di utilizzare l’auto.
- Permettere la pratica di attività sportive piacevoli e gradite ai figli, compatibilmente con le risorse economiche familiari.