Il latte è il prodotto delle ghiandole mammarie delle femmine dei mammiferi: nutre i cuccioli e sostiene la loro crescita nelle prime fasi di sviluppo. Il latte materno, poi, contribuisce al corretto sviluppo del bambino perché, nei primi mesi di vita, non è in grado di digerire ed assimilare correttamente altre fonti di cibo. Man mano che il neonato cresce il sistema digerente matura e, attraverso il processo graduale dello svezzamento, diventa in grado di introdurre alimenti sempre più diversi.
Cosa contiene il latte
Il latte contiene, in un’unica fonte alimentare, la maggior parte dei macronutrienti (proteine, grassi e zuccheri) e micronutrienti (vitamine e sali minerali) di cui abbiamo bisogno per mantenerci sani: dalle proteine ad alto valore biologico (contenenti tutti gli amminoacidi essenziali che l’organismo non riesce a produrre) come le caseine e le proteine del siero agli zuccheri semplici come il lattosio, facilmente utilizzabili dall’organismo come fonte di energie fino ai grassi (o lipidi), che in quantità equilibrate sono essenziali come riserva di energia per costituire le membrane cellulari e per la sintesi di molte molecole bioattive come gli ormoni.
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Attenzione! I grassi contenuti nel latte, sono principalmente grassi saturi; inoltre, è presente anche il colesterolo.
Chi è in salute, normopeso e fa un consumo moderato di latte e derivati all’interno di una alimentazione varia e bilanciata, non ha motivo di preoccuparsi; tuttavia, chi ha necessità di ridurre l’apporto di grassi e di colesterolo, ha la possibilità di scegliere un latte a ridotto contenuto di grassi, come quello scremato o parzialmente scremato.
Ecco quali sono i micronutrienti del latte
Fin da piccoli impariamo che il latte è importante perché contiene molto calcio…è vero! Il latte è una delle fonti alimentari più ricche di questo fondamentale minerale, che qui si presenta in una forma particolarmente assimilabile, anche se non è l’unica. Altre preziose fonti di calcio sono la frutta secca, i cereali integrali, i semi (ad esempio, di girasole, di zucca e di lino), gli ortaggi a foglia verde (lattuga, spinaci, cavolfiori, ecc…) e l’acqua medio minerale.
Altri micronutrienti presenti nel latte sono fosforo, magnesio e le vitamine del gruppo B come la B6, la riboflavina (B2) e, soprattutto nel latte intero, le vitamine liposolubili come la vitamina E e la vitamina D.
Il latte infine, in quanto alimento liquido, è costituito per l’80% da acqua, di cui l’organismo ha bisogno ogni giorno in grandi quantità.
I tipi di latte animale
L’uomo trae l’alimento latte da molte fonti di approvvigionamento: bufale, pecore, capre e cavalli; è da questi cinque animali che l’uomo raccoglie quasi tutto il latte che consuma.
Il latte di mucca è il più raccolto e trova impiego per la vendita diretta e per le trasformazioni casearie da cui hanno origine i formaggi, il burro, lo yogurt e la panna.
Tra quelli di largo consumo, il latte bovino è il più magro (3,1% di grassi). Seguono quello caprino (3,5%), di bufala (5%) e di pecora (5,5%).
La quota di grassi presente, come trigliceridi e colesterolo, è variabile: il latte intero presenta un contenuto minimo del 3,5%, quello parzialmente scremato di poco inferiore al 2% e quello scremato dello 0,3%.
Il latte fa bene o male alla salute?
È l’alimento della nostra infanzia, non di rado amato o avversato da chi si preoccupa della salute oltre che del gusto. Sul consumo di latte è facile trovare notizie contrastanti, complice internet e la disponibilità smisurata di informazioni non sempre verificabili. Spesso vi è la convinzione che questo alimento sia legato all’insorgenza dei tumori e dell’autismo.
In realtà, queste malattie sono complesse e multifattoriali: non è il latte in sé a far male, ma la probabile quantità di antibiotici presenti in esso a portare conseguenze negative nel corso degli anni. Tali antibiotici ed altri stimolanti vengono dati agli animali per sostenere la produzione industriale del latte stesso e di conseguenza va a decadere la qualità del prodotto finale.
Tipi di latte vegetale: quanti ne esistono?
Negli ultimi anni, grazie al diffondersi di abitudini e scelte alimentari che escludono i prodotti di origine animale (vegetariano, vegano) abbiamo la possibilità di scegliere molte bevande prodotte a partire da vegetali.
Venivano comunemente chiamati “latte di…” ma per specificare che sono alimenti molto diversi dal latte animale, ottenuti con specifici procedimenti e differenti sul piano nutrizionale, la legislazione attuale prevede che vengano chiamate bevande vegetali. Le uniche eccezioni sono per il latte di mandorla e quello di cocco considerati prodotti tradizionali. È molto importante conoscere le differenze e le peculiarità di ogni bevanda vegetale per poterne fare uso con serenità, senza temere di incorrere in carenze nutrizionali.
Nella bevanda di soia, ad esempio, abbondano le lecitine di soia, molecole che aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo e che fanno bene al cuore. Sono inoltre presenti omega-3, i grassi buoni che aiutano a tenere pulite le arterie. Contiene fitonutrienti noti come isoflavoni, che hanno dimostrato di possedere proprietà antitumorali. Tuttavia anche questa bevanda non è perfetta: alcune persone si lamentano del suo sapore che ricorda quello dei fagioli e la presenza dell’acido fitico possono rendere difficile per l’organismo assorbire e digerire importanti vitamine e minerali.
- La bevanda di riso può essere una valida scelta per chi è intollerante al lattosio. Inoltre, non contiene colesterolo né grassi saturi “cattivi”, e può essere consumato anche da chi deve tenere sotto controllo questi parametri. Tuttavia, è ricco di zuccheri semplici che, sebbene lo rendano una bevanda energetica di rapida digestione, lo rendono meno idoneo al consumo da parte di chi soffre di diabete o è in forte sovrappeso.
Il latte di mandorla contiene zuccheri semplici ma anche una buona quantità di antiossidanti, come la vitamina E, e molti acidi grassi insaturi (l’acido oleico e quello linoleico) che tengono in salute il sistema circolatorio. Ma il latte di mandorla è a basso contenuto di proteine e carboidrati e per questo meno bilanciato rispetto al latte di mucca o alla bevanda di soia.
- Il latte di cocco, invece, non fornisce proteine. Anche se è a basso contenuto calorico, la maggior parte dell’energia che dona proviene da grassi saturi. Il lato positivo è che questo tipo di bevanda è stato associato ad aumenti del colesterolo HDL (buono) e riduzione del colesterolo LDL (cattivo). Tutte le bevande vegetali sono carenti, rispetto al latte vaccino, di alcuni micronutrienti importanti come il calcio, la vitamina D e la vitamina B12. Spesso le aziende addizionano questi micronutrienti ai loro prodotti; in questo caso si parla di prodotto “fortificato”.
Cosa deve contenere una buona bevanda vegetale?
Per prima cosa è bene sottolineare che gli ingredienti fondamentali di una bevanda vegetale sono: un quantitativo variabile di cereale o frutta secca (dovrebbe essere almeno del 15%, purtroppo però non è molto semplice trovare bevande con questa caratteristica), un dolcificante (che può variare sia in quanto a tipologia che a quantità) ed ovviamente acqua. Non sempre però le confezioni in commercio si limitano a questi ingredienti.
Ciò che non deve esserci sicuramente sono oli saturi, zuccheri aggiunti come il glucosio e soprattutto il fruttosio. Una bevanda vegetale non deve avere sale aggiunto, o comunque sia deve essere a basso contenuto di sale, senza grassi aggiunti.
Bere o non il latte di origine animale è una scelta, come lo è bere la bevanda vegetale, l’importante è scegliere la qualità ed assumere tutti i micronutrienti e macronutrienti di cui abbiamo bisogno.