Ipertensione arteriosa: i consigli degli esperti

L’ipertensione arteriosa, nel gergo comune “pressione alta”, è uno stato patologico costante e non occasionale, in cui la pressione arteriosa a riposo risulta più alta rispetto agli standard fisiologici considerati normali.

Ipertensione arteriosa
Ipertensione arteriosa

Quando e come misurare la pressione sanguigna

La pressione sanguigna viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg), con il paziente in stato di riposo, solitamente definita attraverso i valori di pressione sistolica o “massima” (la pressione arteriosa di quando il cuore si contrae) e di pressione diastolica o “minima” (la pressione arteriosa di quando il cuore è in fase di rilassamento).

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Un individuo in salute, a riposo, può mostrare valori di pressione sistolica compresi tra 90 e 129 mmHg e valori di pressione diastolica compresi tra 60 e 84 mmHg. Secondo la comunità medico-scientifica, la pressione arteriosa ottimale a riposo deve essere pari a 120/80 mmHg.

Nel corso della giornata la pressione arteriosa può subire delle variazioni: dopo il risveglio dal sonno notturno risulta particolarmente bassa, poi raggiunge il suo apice a mezzogiorno; dopodiché, si abbassa (in genere a causa del pranzo) per poi risalire nuovamente e raggiungere valori discretamente elevati nel tardo pomeriggio.

Durante l’attività fisica la pressione arteriosa aumenta sempre più a seconda dell’esercizio fisico, in quanto il cuore deve irrorare di più il i muscoli coinvolti. Anche lo stato emotivo è un altro fattore importante: intense emozioni, stress e ansia possono aumentare temporaneamente la pressione arteriosa in quanto i neurotrasmettitori, prodotti dal sistema nervoso, vanno a regolare i battiti cardiaci e di conseguenza la pressione sanguigna.

Il ruolo del sistema nervoso nell'ipertensione arteriosa
Il ruolo del sistema nervoso nell’ipertensione arteriosa

Cosa si intende per pressione arteriosa?

La pressione arteriosa è la forza che il sangue esercita contro le pareti dei vasi sanguigni, a seguito dell’azione di pompaggio svolta dal cuore. Il suo valore dipende da vari fattori, tra cui:

  • La forza di contrazione del cuore
  • La gittata sistolica, ossia la quantità di sangue in uscita dal cuore ad ogni contrazione dei ventricoli
  • La frequenza cardiaca, cioè il numero di battiti cardiaci al minuto
  • Le resistenze periferiche, ossia le resistenze opposte alla circolazione del sangue dallo stato di costrizione dei piccoli vasi arteriosi (arteriole)
  • L’elasticità dell’aorta e delle grandi arterie
  • La volemia, cioè il volume totale di sangue circolante nel corpo.

Ipertensione arteriosa: quali sono i sintomi?

Quando i livelli di pressione arteriosa rimangono alti in modo costante, indipendentemente dalle ore del giorno e dal tipo di attività emotiva e fisica.

L’ipertensione è una tra le malattie più diffuse nei Paesi industrializzati (colpisce circa il 20% della popolazione adulta) e rappresenta uno dei maggiori problemi clinici dei tempi moderni.

Questa condizione patologica è conosciuta anche come “killer silenzioso”, perché non comporta alcun sintomo ed agisce nell’ombra, degenerando in complicanze severe, talvolta dall’esito mortale.

La dieta per l’ipertensione arteriosa

La terapia dell’ipertensione si fonda sull’importante obiettivo di riportare nella norma i livelli pressori alterati. Per conseguire tale obiettivo, ecco le linee guida per l’ipertensione arteriosa:

  • Ridurre il consumo di sale
  • Praticare regolarmente l’attività fisica
  • Seguire una dieta sana ed equilibrata
  • Seguire una terapia farmacologica appropriata
  • Curare in modo specifico la causa (se ce n’è una) dell’innalzamento patologico della pressione arteriosa

All’estero l’approccio nutrizionale nei confronti di tale stato patologico è chiamato DASH, acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension, ovvero Approcci Dietetici per Bloccare l’Ipertensione: rivolto ai soggetti che soffrono di ipertensione arteriosa imputabile ad uno stile di vita errato e malsano, mentre risulta meno efficace sulle forme patologiche secondarie (cioè derivanti da altri disturbi) o su quelle con una forte predisposizione genetica.

Si tratta di un modello alimentare che è stato sviluppato dall’Università di Harvard e ha riscontrato subito un grande successo negli Stati Uniti, da lì si è diffusa velocemente nel resto del mondo ed è diventata molto di moda anche in Italia.

In cosa consiste la dieta dash?

Potassio, calcio, fibre e proteine sono ritenuti gli elementi nutritivi fondamentali per fare in modo che la pressione rimanga nei giusti livelli. La dieta DASH somiglia molto alla nostra dieta mediterranea, la quale predilige il consumo di frutta e verdura di stagione, cereali integrali, grassi buoni e proteine, limitando grassi saturi, sale (sostanze che in qualche modo possono andare a danneggiare circolazione e cuore).

Dieta Dash
Dieta Dash

Fondamentale per contrastare e prevenire l’ipertensione è limitare il consumo di sale, in quanto favorisce l’insorgere di malattie cardiovascolari, di infarto del miocardio e di ictus cerebrale.

E non solo: un uso sconsiderato del sale è associato anche ad altre malattie cronico-degenerative, come i tumori dell’apparato digerente, l’osteoporosi e la malattia renale cronica.

Dieta mediterranea
Dieta mediterranea

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni giorno non dovremmo superare i 5 grammi (corrispondenti a 2 grammi di sodio) di sale. Eppure, il consumo medio quotidiano di un italiano adulto è pari a 11 grammi per gli uomini e 9 per le donne.

Come ridurre il consumo di sale in cucina?

Gli esperti consigliano di…

  • Leggere sempre l’etichetta ed optare per i prodotti a minore contenuto di sale. I migliori sono quelli con sale inferiore a 0.3 grammi per 100 g (corrispondenti a 0.12 g di sodio)
  • Ridurre l’uso di sale sia a tavola che nella preparazione dei piatti, preferendo il sale iodato
  • Limitare in famiglia il consumo di alimenti trasformati come snack, patatine in sacchetto ed i cibi in scatola
  • Preferire al sale il succo di limone o l’aceto, per insaporire ed esaltare il gusto dei piatti. Ottimi anche i pomodori secchi ed il gomasio (un trito di semi di sesamo e sale marino integrale)
  • Limitare, infine, l’uso di dadi da brodo (meglio se il dado da brodo lo facciamo in casa), salse varie e maionese

Via libera alle spezie e alle erbe aromatiche contro l’ipertensione: entrambe preziose alleate in cucina per insaporire ciò che si prepara, ma anche nella vita di tutti giorni per la protezione della salute e per la prevenzione di molte malattie.

Per riassumere, sono tre le mosse per combattere l’ipertensione:

spezie ed erbe aromatiche
spezie ed erbe aromatiche
  1. Moderare il consumo di sale a tavola
  2. Scegliere di insaporire i piatti con spezie ed erbe aromatiche, ricche di antiossidanti
  3. Attività fisica moderata e costante, che può essere anche una semplice camminata di 30 minuti al giorno

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